L’enigmistica fu nell’antichità l’abituale mezzo usato dalle sibille per esprimere i loro oracoli: frasi piuttosto ambigue nella loro nebulosità, che potevano esser interpretate in più modi, tanto da, comunque fossero andate le cose, non poter essere smentite. Celebre è il verso:
Aio te, Eacida, Romanos vincere posse
con il quale l’oracolo di Dodona avrebbe risposto a Pirro, re dell’Epiro. La frase, infatti, può essere tradotta “Tu potrai vincere i Romani” oppure “I Romani potranno vincerti”.
L’INDOVINELLO
L’indovinello è un gioco costituito da un testo, generalmente in forma di epigramma, che si intende come definizione o descrizione (anche parziale) di un concetto o di un oggetto. Lo scopo è indovinare di cosa si tratta. L'indovinello più celebre della storia è quello che la Sfinge rivolgeva, secondo la mitologia greca, ai passanti che si recavano a Tebe:
Quadrupede cammino
nel primo mio mattino;
uso due gambe sole
allor che alto è il sole;
ma di tre gambe, dopo
che il sol discese, ho d’uopo.
La soluzione, data da Edipo, è “L’uomo”.
SCIARADA
Qualsiasi dizionario vi darà pressappoco questa definizione: “Sciarada, gioco per cui due o più parole descritte enigmisticamente formano, legandole nell’ordine l’una all’altra, una terza parola risolutiva”. La storia di questo gioco vanta più che illustri cultori: da Hugo a Schiller, da Alfieri a Manzoni, passando da Pio IX e Leone XIII.
Sarà proprio un filone? Se ne trae
che per fissare ogni locale ha voce;
ma non son più quei tempi
ed anche lui ben porta la sua croce.
La soluzione è “cava, lì, ere = cavaliere”.