Subito dopo il cruciverba, il gioco enigmistico che gode dei maggiori favori del pubblico è sicuramente il rebus. E’ certamente difficile condensare in poche righe la storia di questo gioco anche perché si può dire, senza rischiar di esagerare, che sia nato con l’umanità stessa. Le sue origini si perdono nella notte dei tempi, nulla ci vieta quindi di dare spazio alla fantasia…
Un giorno, una cavernicola, dopo esser uscita a far provvista di frutta torna nella propria grotta. Sulla soglia del tugurio nota un sasso sul quale ci sono alcuni segni tracciati con l’argilla. Si tratta di un frettoloso disegno che riproduce un paio di corna ed una lancia con la punta rivolta verso le corna stesse: è un messaggio del suo compagno (la lancia) che è andato a caccia di ruminanti (le corna).
Col passare dei secoli i disegni degli uomini primitivi si sono trasformati in ideogrammi e geroglifici: basti pensare alla scrittura degli egizi formata da immagini raffiguranti i soggetti nelle loro azioni di vita quotidiana. Secondo la mitologia greca anche Apollo si esprimeva per mezzo di rebus: “Sarai ucciso da un carro”, disse al monarca Filippo di Macedonia; nonostante quest’ultimo avesse fatto distruggere tutti i veicoli del regno, morì sotto il colpo di una spada che riportava incisa nell’elsa proprio un carro.
Fu durante il Rinascimento che i rebus fiorirono di pari passo con le arti e con le scienze. Molto divertente è un antico sonetto amoroso scritto da un certo Giambattista Palatino. Nonostante tale opera presenti diverse inesattezze, è da apprezzare l’estrosità e la versatilità del suo autore.
Ma indubbiamente è stato Leonardo da Vinci il più grande crittografo e rebussista del passato. E’ noto come nei vari codici vinciani, sparsi un po’ per i maggiori musei, figurino moltissimi fogli pieni di giochi enigmistici illustrati.
Doveva giungere il XIX secolo per imboccare una strada di “modernità”: con la nascita degli pseudonimi degli autori, lo stabilire alcuni criteri base nelle illustrazioni e il fiorire di riviste enigmistiche specializzate, il rebus cominciò a delineare i suoi tratti in maniera più precisa. Degni di nota sono autori come Dalsani, Fra Paletta, Dedalo, Zaleuco, Ezechiello, Pisel e Favolino, nonché l’indiscusso maestro del rebus contemporaneo, il compianto Briga, sia come teorizzatore, sia nell'ideazione di nuove varietà.
Oggi questo splendido gioco continua la sua inarrestabile marcia: centomila rebus sono stati catalogati, ma questo non ferma la genialità e la ricerca di "chiavi" sempre nuove da parte dei creativi autori!